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USS Harry S. Truman

Immagina una città galleggiante, lunga 333 metri, con una pista d’atterraggio sopra e migliaia di persone che lavorano giorno e notte. È la USS Harry S. Truman, una portaerei nucleare americana, una delle navi più potenti al mondo, che dal settembre 2024 solca le acque agitate del Mar Rosso.

Ma il 6 maggio 2025, qualcosa è andato storto: un jet da combattimento F/A-18 Super Hornet è finito in mare durante un atterraggio. È il secondo incidente del genere in appena 8 giorni, e non è il primo problema per questa nave negli ultimi mesi. Cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme, con un viaggio dietro le quinte di questa missione complicata.

Un Atterraggio Fallito: L’Incidente del 6 Maggio

La USS Harry S. Truman è come un aeroporto che si muove sull’acqua. Ogni giorno, i suoi jet F/A-18 Super Hornet decollano e atterrano per missioni di combattimento, spesso in condizioni difficili. Atterrare su una portaerei non è come farlo in un aeroporto: la pista è lunga appena 100 metri, e l’aereo deve fermarsi in pochissimo spazio, mentre la nave si muove con le onde. Per farlo, i jet usano un sistema speciale: un gancio (chiamato tailhook) sotto l’aereo deve agganciare un cavo d’acciaio sulla pista, detto arresting wire. Questo cavo, teso da un sistema idraulico chiamato Mark 7 Mod 3, rallenta l’aereo in pochi secondi, fermandolo in circa 105 metri, anche se arriva a 240 km/h.

La sera del 6 maggio, intorno alle 21:45 ora locale (le 14:45 sulla costa est americana), un F/A-18F Super Hornet a due posti ha provato ad atterrare sulla Truman. Ma qualcosa non ha funzionato: il gancio non ha preso il cavo, un problema tecnico noto come arrestment failure. Senza il cavo a fermarlo, il jet ha continuato a scivolare, finendo oltre il bordo della pista e cadendo nel Mar Rosso. I due piloti a bordo, con riflessi rapidi, si sono espulsi usando i sedili eiettabili Martin-Baker US14A, un sistema che li ha lanciati fuori dall’aereo in sicurezza. Un elicottero di soccorso della Helicopter Sea Combat Squadron (HSC) 11 li ha recuperati subito, e i piloti hanno riportato solo ferite lievi, come graffi o contusioni. L’aereo, però, un jet da 70 milioni di dollari, è andato perso, e non è ancora stato recuperato dal fondo del mare.

La Marina americana ha aperto un’indagine per capire cosa è andato storto. Potrebbe essere stato un problema al cavo, al gancio dell’aereo, o un errore umano, come una manovra sbagliata durante l’atterraggio. Questi incidenti sono rari, ma non impossibili: il sistema di arresto deve gestire un’energia enorme, fino a 47,5 milioni di foot-pounds, l’equivalente di fermare un’auto lanciata a 100 km/h in pochi metri. Quando qualcosa non funziona, le conseguenze possono essere drammatiche.

Una Serie di Incidenti: La Sfortuna della USS Harry S. Truman

L’incidente del 6 maggio non è un caso isolato. La USS Harry S. Truman sembra attraversare un periodo difficile, con una serie di problemi che hanno fatto alzare più di un sopracciglio. Ecco cosa è successo negli ultimi mesi:

  • 28 aprile 2025: Appena 8 giorni prima, un altro F/A-18E Super Hornet, insieme a un trattore da traino, è caduto in mare. L’aereo era nella stiva della nave, in fase di spostamento, quando la Truman ha fatto una manovra evasiva per evitare un attacco dei ribelli Houthi dello Yemen. La nave si è inclinata, e l’aereo è scivolato fuori, finendo in acqua. Un marinaio ha riportato ferite lievi, ma non ci sono state vittime.
  • Dicembre 2024: Un F/A-18 della Truman è stato abbattuto per errore dalla USS Gettysburg, una nave dello stesso gruppo navale, in un incidente di fuoco amico. L’errore è stato attribuito a problemi di comunicazione tra le navi e i jet. Anche in questo caso, i piloti si sono salvati, espellendosi in tempo.
  • Febbraio 2025: La Truman ha avuto una collisione con una nave mercantile vicino a Port Said, in Egitto. L’incidente non ha causato feriti gravi, ma ha portato alla rimozione del comandante, il capitano Dave Snowden, sostituito da Christopher Hill, un ufficiale esperto che aveva appena completato una missione con la USS Dwight D. Eisenhower.

Questi eventi, uno dopo l’altro, hanno fatto sorgere domande. La USS Harry S. Truman è una delle portaerei più avanzate al mondo, con un equipaggio di circa 5.000 persone e una tecnologia all’avanguardia. Ma tanti incidenti in pochi mesi suggeriscono che qualcosa non va: forse la pressione delle operazioni, forse problemi tecnici, o una combinazione di entrambi.

Il Contesto del Mar Rosso: Una Missione ad Alto Rischio

Per capire cosa sta succedendo, dobbiamo guardare dove si trova la Truman: il Mar Rosso, una delle zone più calde del pianeta in questo momento. La nave è lì da settembre 2024, impegnata in una missione complessa contro i ribelli Houthi dello Yemen, un gruppo armato sostenuto dall’Iran. Gli Houthi hanno iniziato ad attaccare navi militari e commerciali nel Mar Rosso dall’ottobre 2023, in solidarietà con i palestinesi durante il conflitto Israele-Hamas. Usano droni, missili da crociera e missili balistici, spesso lanciati da terra o da piccole imbarcazioni, rendendo la zona un campo di battaglia navale.

Le cose sono peggiorate a marzo 2025, quando il presidente Donald Trump ha ordinato l’Operazione Rough Rider, un’escalation di attacchi americani contro gli Houthi. L’operazione è iniziata il 15 marzo, dopo che l’amministrazione Biden aveva già condotto raid aerei nel 2024, considerati però “troppo deboli” dalla nuova amministrazione. Da allora, la Truman e il suo gruppo navale, che include cacciatorpediniere come la USS Gettysburg e squadriglie aeree di Carrier Air Wing 1, hanno colpito oltre 1.000 obiettivi Houthi in Yemen in meno di due mesi. Questi attacchi hanno distrutto droni, missili e depositi di armi, ma gli Houthi non si sono fermati: continuano a lanciare attacchi quasi quotidiani contro le navi americane.

Operare in un ambiente così pericoloso è stressante. La Truman deve essere sempre pronta a manovre evasive, come zigzag per evitare missili, che possono far inclinare la nave e rendere più difficili gli atterraggi. L’equipaggio lavora turni lunghissimi, spesso senza pause, e le attrezzature, come i cavi di arresto, sono sottoposte a un’usura costante. Esperti navali, intervistati dal Washington Post il 7 maggio 2025, hanno spiegato che queste condizioni aumentano il rischio di errori, sia umani che tecnici. La stanchezza dell’equipaggio e l’usura dei sistemi possono portare a incidenti come quello del 6 maggio.

Un Problema Tecnico: Come Funziona l’Arrestment e Perché Può Fallire

Atterrare su una portaerei è una delle operazioni più difficili in aviazione. Gli F/A-18 Super Hornet, che pesano circa 23 tonnellate a pieno carico, arrivano a una velocità di 240 km/h. Per fermarsi in uno spazio così piccolo, il sistema di arresto è fondamentale. Il Mark 7 Mod 3, usato sulle portaerei come la Truman, è un sistema idraulico che tende quattro cavi d’acciaio sulla pista. Quando il gancio dell’aereo aggancia uno di questi cavi, il sistema assorbe l’energia, rallentando il jet in pochi secondi. È progettato per gestire fino a 47,5 milioni di foot-pounds di energia, un’impresa incredibile.

Ma ci sono diversi motivi per cui un arrestment può fallire:

  • Errore umano: Il pilota potrebbe avvicinarsi con un angolo sbagliato, mancando il cavo. Atterrare di notte, con vento o onde, rende tutto più complicato.
  • Problema al gancio: Il tailhook dell’aereo potrebbe essere danneggiato o non abbassarsi correttamente, magari per un guasto meccanico o un’ispezione non accurata.
  • Usura del cavo: I cavi di arresto vengono sostituiti ogni 125 atterraggi, ma in operazioni intense come quelle nel Mar Rosso, l’usura può accelerare. Un cavo troppo lento o danneggiato non ferma l’aereo.